martedì 6 dicembre 2011

CHE ANNO E' STATO IL 2007? TIRIAMO LE SOMME!




Che anno è stato il2007?
Giudicatelo voi!

A dire il vero volevo fare un progetto diverso, avevo scelto una musica allegra, e cercavo immagini ironiche che potessero sdrammatizzare e offrire un fine anno divertente e assolutamente non pretenzioso, cercavo le immagini positive, qualcosa che facesse tornare alla memoria frangenti piacevoli.

Beh, ho trovato poco.
Ho trovato molta cronaca nera, e ho evitato di raccontare quella recente, sul quale ancora troppe ombre si allungano, anche se non ho resistito alla tentazione di scadere anche io in un luogo comune.

Ho trovato molto dolore, molte fiamme, fiamme che anno lambito tutta la penisola, le nostre coste, la natura barbaramente violatam e fiamme che sono entrate nelle viscere della città, nelle fabbriche, fino all'ultimo (e non unico) episodio di Torino, un dolore che è ancora troppo grande e troppo vivo per non essere drammaticamente radicato in tutti noi.

Ho trovato qualche vittoria sportiva, e tanta violenza negli stadi, nelle strade, nelle autostrade, una concezione di sport che probabilmente è patologica alla radice se tira fuori il peggio di quello che c'è in noi (noi??) , se ottenebra la mente, se impedisce alla lucidità di mantenere il conrollo e permette l'aggregazione di bande vandaliche che infieriscono, che in nome di uno scudetto e di una sciarpa colorata sono disposti a picchiarsi, a sradicare lavelli e ad usarli come arieti primordiali per infierire e uccidere..... Ma lo sport non dovrebbe essere altro? Qualcosa di pulito, un momento dove emerge la lealtà umana, l'impegno per la prestazione, la concentrazione per sfidare i propri limiti e dare l'esempio, il buon esempio.

E poi, politica, autoironica per eccellenza, lei si che sa come non prendersi sul serio, come sorridere di se stessa, come farci ridere e piangere contemporaneamente.....

Ho trovato voglia di partecipazione, ideali per i quali vale la pena scendere in piazza e manifestare, esprimere chiaramente il proprio dissenso per le decisioni prese dall'alto, per il non essere interpellati, per essere esclusi, e in difesa dei più deboli, dei precari, a tutela del lavoro.

Gli addii. E i bentornato.

Un anno che ha lasciato le sue cicatrici, un anno che dovrebbe fare riflettere, soprattutto quellli che sono in alto, sulla gravità di alcune situazioni che non devono ripetersi più.
Non si può parlare di destino, di fatalità. Occorre prendere seri provvedimenti, affinchè non ci siano più morti sul lavoro, affinchè lo sport torni ad essere promotore di sana competizione e non di violenza gratuita e barbarica.
E poi i grandi problemi, quelli che si sono acuiti, che non solo non sono stati risolti, ma che forse non sono neanche stati presi in considerazione seriemaente.

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